Curiosità - 14 febbraio 2017, 07:00

I giochi di carte più famosi al mondo

Da numerosi decenni i passatempi più classici vengono facilmente individuati nei giochi da tavola o negli specifici giochi di carte.

Da numerosi decenni i passatempi più classici vengono facilmente individuati nei giochi da tavola o negli specifici giochi di carte. Questi ultimi, in particolare, concedono la comodità di poter allestire in tempi molto rapidi una partita. Basta portarsi dietro un mazzo di carte per iniziare a divertirsi nei momenti morti, ad esempio durante un viaggio in treno o in spiaggia, nei pomeriggi sotto all’ombrellone. Con lo stesso mazzo è possibile dar vita a tanti giochi differenti, la cui popolarità ha raggiunto livelli tali che oggi si trovano anche in formato digitale sulle piattaforme di intrattenimento, insieme alle slot online o a qualche altra attrazione live. Soprattutto in Italia le carte hanno un grande valore folkloristico e alcuni dei giochi diffusi nel nostro Paese sono tra i più praticati al mondo.

A livello internazionale, comunque, non si può non citare il Poker, che si gioca con le carte francesi. Anche chi non ha mai partecipato ad un tavolo sa bene di che si tratta: d’altro canto, questo gioco è apparso in un sacco di film cinematografici, specie nei thriller e nelle commedie. Lo scopo dei giocatori è quello di ritrovarsi in mano con delle combinazioni di carte dal valore superiore a quelle degli avversari. Si va dalla coppia alla scala reale, che si consegue con 5 carte dello stesso seme poste in ordine naturale di sequenza. Il lato più divertente delle partite consiste nei bluff, in quanto molti giocatori si divertono a far credere agli avversari di avere un determinato punteggio piuttosto che un altro. Il Poker è stato inventato oltre un secolo fa da marinai americani, di conseguenza le varie popolazioni che ne hanno fatto la conoscenza ne hanno sviluppato alcune varianti in giro per il globo.

In Uruguay, invece, ha visto la luce il Burraco, una sorta di versione alternativa della Canasta. Anche qui bisogna comporre delle combinazioni di carte e non si può chiudere finché non si cala almeno un burraco, composto da 7 carte uguali o in sequenza. In genere si arriva ad un massimo di 2.000 punti, ma anche di questo gioco esiste qualche variante che modifica delle regole. In Italia esiste persino una federazione ufficiale dedicata al Burraco, che va molto di moda soprattutto nei locali e nelle piazze dei piccoli paesini. Anche la famosa Scala 40 si pratica con le carte francesi. La sua diffusione risale al primo dopoguerra e sembra che il gioco sia stato importato dall’Ungheria. Si può essere in 2 fino a 6 partecipanti. Ognuno agisce di fatto per conto proprio, ma è comunque possibile operare in coppia quando si è in 4. Formando combinazioni di almeno 40 punti bisogna liberarsi delle carte che si hanno in mano. Le regole della Scala 40 impediscono di prelevare carte dalle combinazioni già esistenti e pertanto bisogna sempre attingere dalle altre per avvicinarsi alla conclusione. L’aspetto più curioso, però, è che è possibile attaccare le proprie carte anche alle combinazioni calate dagli avversari, che rimangono sempre visibili sul tavolo.

Un altro gioco molto conosciuto è la Scopa, che peraltro ha avuto origine proprio in Italia. Si tratta di un’attrazione molto datata, risalente al XVIII secolo, anche se non si sa con precisione a chi si debba la paternità del gioco. Di certo la Scopa è stata da subito molto gettonata in Campania. Alcuni termini del gioco, come “primiera”, sono di derivazione spagnola. Si gioca con le carte regionali e sono previste diverse soluzioni per guadagnare punti, in primis ripulire il tavolo da tutte le carte scoperte per effettuare per l’appunto una “scopa”. Vince chi arriva per primo alla soglia di punteggio stabilita in precedenza. Si può giocare anche in coppia, nella variante dello Scopone scientifico.

Simile alla Scopa è la Briscola, in cui ad ogni mano viene designato un seme che prevarrà sempre sugli altri. I giocatori sono chiamati a rispondersi a vicenda tirando di volta in volta carte dello stesso segno o appartenenti al seme della Briscola. Le carte di maggior valore sono l’asso e il 3, che assegnano rispettivamente 11 e 10 punti. Vince chi arriva per primo a 120. Le più antiche tracce storiche di questo gioco sono state rinvenute in un poema del 1847, scritto da Gioacchino Belli. Pare che la Briscola derivi da giochi francesi come la Brusquembille e la Bazzica, ma in linea generale le sue origini vengono attribuite all’Italia.