Antonio Locatelli, portavoce dei frontalieri del Vco, non ha risparmiato critiche alla tassa sanitaria introdotta dal governo italiano, definendola “incostituzionale e iniqua”. Lo fa nel giorno in cui il mondo del frontalierato si è dato appuntamento a Varese.
Secondo Locatelli, la misura penalizza ingiustamente i frontalieri, che già contribuiscono in Svizzera al sistema sanitario, come stabilito dagli accordi bilaterali del 1974.
“Questa tassa, che non risolve assolutamente i problemi della sanità in Piemonte e Lombardia, è una vera e propria ingiustizia”, ha dichiarato Locatelli. “Con il 5% che dovrebbero restituire alle regioni, non si risolve il sistema sanitario, non basta a coprire nemmeno un minimo dei costi. I frontalieri, che pagano le loro tasse in Svizzera, hanno già una contribuzione che copre le loro spese sanitarie. Gli accordi stabiliscono che non devono più pagare al Servizio Sanitario Nazionale italiano, quindi è inaccettabile che siano penalizzati ulteriormente.”
Locatelli ha anche sottolineato come questa tassa abbia un impatto negativo anche sull'economia locale, gravando sul commercio e su altri settori già in difficoltà. "Non solo è ingiusta, ma distrugge anche il tessuto economico locale", ha aggiunto. “Quei soldi, che dovrebbero rimanere nelle tasche delle persone, non finiranno nel commercio o nella ristorazione, ma saranno destinati a coprire la tassa sanitaria, creando ulteriori danni a un settore già in crisi."
A proposito dell’incertezza sull’applicazione della tassa, Locatelli ha sottolineato che il governo non ha ancora affrontato la questione fondamentale: come identificare i frontalieri e applicare correttamente la tassa. “Il governo, in quasi due anni, non ha ancora risolto questo problema”, ha commentato. “Se vogliono colpire i frontalieri, ci mettono pochissimi giorni, ma quando si tratta di risolvere i problemi legati agli accordi bilaterali, non succede nulla. Lo Stato ha sempre percepito le imposte, ma non ha mai fatto uno sforzo per conoscere veramente chi sono i frontalieri, dove sono, quali sono le loro necessità.”
Infine, Locatelli ha lanciato un appello affinché il governo apra finalmente un tavolo di confronto interministeriale, per risolvere le problematiche legate alla categoria dei frontalieri, che rimangono irrisolte. “Sono quasi due anni che il tavolo ministeriale doveva essere aperto, ma finora non è successo nulla. Spero che adesso ci si sieda e si parli seriamente, perché penalizzare ancora una volta i frontalieri sarebbe davvero ingiusto”, ha concluso.