Cresce la tensione sul fronte fiscale tra Italia e Svizzera. Il governo Meloni, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, è accusato di smantellare progressivamente l’accordo fiscale tra i due Paesi, penalizzando migliaia di lavoratori frontalieri. La denuncia arriva da Maria Chiara Gadda, vicepresidente dei deputati di Italia Viva, ed Enrico Borghi, presidente dei senatori del partito, che hanno espresso il loro dissenso durante un'assemblea sindacale contro la cosiddetta "tassa sulla salute".
"Italia Viva raccoglie le giuste rivendicazioni dei lavoratori e dei sindaci", dichiarano Gadda e Borghi, sottolineando che il governo sta colpendo pesantemente chi contribuisce all’economia delle zone di confine. "Altro che contributo: si tratta di una vera e propria tassa, imposta su chi già paga regolarmente le imposte".
I parlamentari attaccano l’esecutivo anche su altri fronti: "Dove sono i fondi per la Naspi speciale? Dove le risorse per le aziende in crisi? E i chiarimenti sull'assegno unico?". La critica si estende in particolare alla Lega, storicamente attenta ai territori di frontiera, accusata ora di aver voltato le spalle ai lavoratori.
Dopo anni di concertazione tra istituzioni, sindacati e comuni, la cancellazione dell'accordo viene vista come un atto che mina la credibilità dello Stato. "La nostra battaglia continuerà in Parlamento", concludono i rappresentanti di Italia Viva, promettendo di difendere i diritti dei frontalieri.